Una ventata di novità per la storica taverna “La Riggiola” di Vico Satriano, nel cuore di Chiaia a Napoli. In cucina prende spazio lo chef partenopeo
Marco Montella, 34 anni, formatosi in tutta Italia, che porta in tavola la tradizione e la cucina aristocratica antica. Tra le novità fortemente volute dall’imprenditore e patron della Taverna,
Pietro Micillo, le serate a tema a base di ostriche, quinto quarto e piatti borbonici.
Ad affiancare lo chef Montella c’è Marcello Cenere. In sala il maître e responsabile della cantina Fabio Di Costanzo, che vanta una lunga esperienza in
diversi ristoranti stellati, e la giovane Wendy Nieva. La Riggiola è un luogo curato nei particolari con un’atmosfera elegante ma al tempo stesso che fa sentire a casa. La pasta fresca e i crudi di
mare sono le specialità irrinunciabili.
Nel nuovo menù spiccano: il carciofo imbottito con pecorino, pane, prezzemolo, aglio e olive itrane, il polpo cbt brasato
all’aglianico e zenzero con vellutata di sedano rapa, le fettuccine fatta a mano con asparagi e pancetta croccante, mantecata con burro salato e caciocavallo silano stagionato in
grotta, il tris di mare con seppia marinata, mazzancolle al brandy e pesce azzurro affumicato a freddo con salsa teriyaki, la caprese rigorosamente fatta in casa. Una cucina
tradizionale e aristocratica, frutto della stima e della passione per la terra, che lega Micillo allo chef Montella, nato nel quartiere Sanità e rientrato a Napoli dopo le esperienze fuori regione,
sopratutto in Sardegna. La materia prima è freschissima e a km zero, il nocillo ad esempio, pochissime bottiglie di produzione familiare che ancora restano dall'ultimo raccolto, è
preparato da Micillo in campagna il giorno di San Giovanni, il 24 giugno, quando le noci sono al punto giusto per essere lavorate, come vuole la tradizione. In cantina accanto alle etichette
provenienti da tutto il mondo, ci sono i vini prodotti a Melizzano (Falanghina e Aglianico), nell’azienda Santo Spirito di Massimo Del Pezzo nipote di Pietro, figlio della sorella
Clelia. Micillo è la quarta generazione di una famiglia che dal 1892 vanta un’attività agricola nutrita da sempre con passione e curiosità, le stesse che muovono Taverna La Riggiola.
«Prodotti incredibili e nostrani - spiega Pietro - che troviamo nei piatti della chef: dal fagiolo alla formella, alle torzelle, dalla cicerchia alla papaccella, l’azienda agricola
rappresenta un modello di efficienza e modernità, ma anche di conservazione dei prodotti del territorio campano».
Ecco i prossimi appuntamenti mensili: giovedì 15 maggio serata borbonica, giovedì 12 giugno evento gran crudo ed è in programma anche la “cena del quinto
quarto”.
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