MUTE, il Museo della Tradizione Enogastronomica

Il MUTE | Museo della Tradizione Enogastronomica è progetto bellissimo dal respiro internazionale, un luogo pensato per esaltare il legame viscerale tra Napoli e la cucina, uno spazio multifunzionale dove i prodotti campani d’eccellenza si degustano, si raccontano e si acquistano.
Nato da una idea dell’imprenditore Diego Minutaglio e l’avvocato Luigi Lamberti, con il contributo della Regione Campania, il #MUTE si sviluppa in mille metri quadri, con sette vetrine su strada e tre piani polifunzionali dove la cultura gastronomica campana verrà raccontata attraverso un percorso storico nel segno dell’arte e della bellezza.
Lo spazio inaugurato di recente è quello del primo livello, il Bistrot dove è possibile degustare piatti preparati con prodotti d’eccellenza campana, presenti anche nelle scaffalature a vista dello store, parte di un progetto di design che vede la firma di Roberto Cremascoli di CorArquitectos, allievo dell’archistar Alvaro Siza.
Nei prossimi mesi saranno completati gli altri due piani.
“Nel bistrot proponiamo pranzi, aperitivi e cene con prodotti del territorio, fedeli alla stagionalità e alla tradizione delle ricette, a volte condite dall’estro dello chef, sempre accompagnati dalla filosofia che il tempo speso per nutrirsi deve essere commisurato alla qualità del cibo, il tutto ad un prezzo accessibile”, commentano Minutaglio e Lamberti che hanno affidato la direzione del museo a Francesco Acampora.
 
Sui monitor in sala, anche bifacciali per comunicare all’esterno, vengono raccontati i fondamenti della gastronomia attraverso slide e video. Come ad esempio gli strumenti della tradizione quali l’agliara (oggetto antichissimo ancora in uso nelle case e nelle pizzerie più antiche della Campania, la cui nascita è da ricercare nella caduta dell’impero Romano), ‘a caffettera (fondamentale per il rito quotidiano del caffè), ‘o pignatiello (tipico tegame di coccio dal fondo bombato e dai bordi alti che viene utilizzato per la cottura di piatti a base di carne, pesce o verdure), ‘a votapesc (mestolo forato fondamentale per le fritture).
 
Gli ospiti potranno conoscere così anche la storia dei prodotti della terra protagonisti delle ricette della tradizione a partire da ‘a pummarola che arriva dal Sud America per poi essere adottata dalla cucina italiana con le sue numerose proprietà, qualità e benefici, oppure ‘a patan originaria di Perù e Bolivia diventa fondamentale nel ricettario partenopeo affiancato alla pasta mista, e l’iconico friariello che nasce come scarto destinato alla plebe fino a diventare re della cucina napoletana.
 
 
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