Al Punta Molino di Ischia tra mare e cucina della tradizione rivisitata

Dopo quasi un anno torniamo al Grand Hotel Punta Molino di Ischia per il press tour organizzato delle instancabili e spumeggianti Federica Riccio e Lula Carratelli di Mia Communication, un appuntamento irrinunciabile per chi come noi ama la buona cucina e i luoghi che accarezzano l’anima. Appena arrivati, dopo un confortevole viaggio in aliscafo Snav, siamo stati avvolti dall’atmosfera vellutata dell’Isola. La prima tappa è stata subito la spiaggia privata dell’albergo, incastonata tra scogli naturali e con un’incredibile visuale sul Castello Aragonese è il luogo ideale per rilassarsi in completa privacy. Poco dopo ci siamo concessi un aperitivo al tramonto con vista piscina, da lì è possibile ammirare l’edificio centrale dell’albergo, io lo adoro, un capolavoro di architettura organica firmato dal noto architetto Giulio De Luca. E proprio questa è stata la location della cena di gala, in programma per i giornalisti ed esperti di settore. La squadra del Punta Molino con lo chef Alfonso Arcamone e il suo secondo Giovanni Fiorentino, Mario Ossani Responsabile acquisti, Ciro Iacono Event Manager, Salvatore Di Meglio metre, coadiuvata dal direttore Fulvio Gaglione, ha trascorso l’intero inverno a studiare nuovi menù con i vini delle Cantine Cenatiempo e tour enogastronomici per gli ospiti. La scelta è caduta su piatti freschi, leggeri e ricchi di sapore, preparati con i prodotti del territorio. Entusiasmante la riscoperta di piatti della tradizione rivisitati in chiave moderna come il pizzicotto del Molino con ricotta di bufala e timo limoncino, accompagnato da una tartare di gambero rosso all’acqua di burrata. La triglia di paranza in cartoccio di fiori di zucca su cremoso di cicoria al mosto cotto e maionese di datterino giallo. Per non parlare dei dolci preparati dal pasticcere Santo Di Marco: il migliaccio ischitano al profumo di cannella e scorzetta di lime preparato con gli spaghetti della Fabbrica di Gragnano di Antonino Moccia e il “rangiobabá” al Grand Marnier, omaggio al ristorante O’Rangio Fellone e alla dolcevita ischitana. A chiudere il cocktail “prusurella” ideato da Ciro Iacono, preparato con erbe aromatiche come facevano un tempo le nonne ischitane.

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