Un libro che racconta la storia di una pasticceria, ma anche un cuore che batte per chi soffre. Durante la partecipata presentazione del suo volume Millefoglie di me (Cairo Editore), svoltasi al Gold Tower Hotel di Napoli davanti a oltre 200 invitati, a cura di Gabriele Parpiglia, il pastrychef Marco Napolitano ha annunciato che devolverà l’intero ricavato delle vendite a “La mia voce onlus”. Il ricavato sosterrà due progetti dedicati ai bambini affetti da gravi patologie: la “chemio Babalù” e una casa accoglienza per i loro genitori.
Un momento molto emozionante arrivato al termine della conferenza con il curatore del volume, il giornalista e autore Gabriele Parpiglia, davanti a una platea di 200
persone, tra colleghi, amici e tutta la famiglia. Proprio la famiglia è la forza di Marco, a partire dal papà Giovanni e dal fratello Vincenzo. «Insieme portiamo avanti, per la terza e la quarta
generazione, la pasticceria in piazza Luigi Poderico a Napoli - ha ribadito Marco - che ha segnato e intrecciato i nostri destini».
Dal 1920 nel laboratorio della famiglia vengono sfornati ogni giorno: struffoli, babà, sfogliatelle ricce, zeppole di San Giuseppe, pastiere napoletane, cartucce, un trionfo di golose specialità
realizzate con amore e materie prima di alta qualità da più di cent’anni.
Vincenzo e Marco hanno deciso di portare avanti una storia di famiglia lunghissima con spirito d’innovazione e «con la stessa passione di nonna Pasqualina», come recita lo slogan che affianca il
marchio della pasticceria. Ogni dolce è infatti preparato con la stessa cura e attenzione ai dettagli che i clienti trovano qui da generazioni. Ma i due ragazzi sono riusciti nell’impresa di
creare un mix perfetto tra tradizioni e nuovi sapori, guadagnandosi un posto di primo piano per la realizzazione della perfetta millefoglie.
L’incontro si è concluso con i saluti di Maria Caniglia, presidente della IV Municipalità del Comune di Napoli. E poi tutti in terrazza Ramè sul roof dell’hotel, per tagliare la mega torta che
riproduceva fedelmente il libro di Marco Napolitano.